Mosin-Nagant 91/30
Il Mosin-Nagant 91/30 è una carabina ad otturatore girevole scorrevole di fabbricazione russa, il cui progetto risale al lontano 1889.
Il suo debutto sul campo avvenne nel 1891.
Curiosamente nei primi anni del suo utilizzo non adottava il nome con cui è conosciuto oggi, ma “TREHLINEJAVAJA VINTOVKA OBRASCA M1891 GODA“.
In quel periodo l’esercito russo aveva bisogno di una carabina che andasse a sostituire il vecchio ed ormai obsoleto “BERDAN”, così il Colonnello Sergei Ivanovich Mosin presentò il suo progetto denominato “MOSIN“, un fucile monocolpo.
Nello stesso periodo fu presentato da Emil e Leon Nagant il fucile omonimo “Nagant“.
La storia narra che, un po’ per patriottismo, un po’ per dimostrare la validità dell’industria russa, venne creato un mix tra i due, adottando l’otturatore e il caricatore fisso Nagant sul MOSIN.
Fu la nascita del mito MOSIN-NAGANT 91\30.
TECNICA E FUNZIONAMENTO
La carabina ha un funzionamento del tipo Bolt-Action con un otturatore girevole scorrevole e un serbatoio fisso con capacità di 5 cartucce cal. 7,62 X 54 R.
L’arma pesa circa 4 kg, è lunga circa 128 cm e la canna misura 73cm.
Otturatore
Analizzando nei dettagli i singoli componenti non possiamo fare a meno di parlare del bellissimo otturatore di derivazione belga. Esso a prima vista sembra veramente complesso, e potrebbe dare l’impressione di essere soggetto a malfunzionamenti dovuti all’uso intensivo nei rigidi climi russi, invece si è rivelato nel tempo molto solido ed affidabile.
Stranamente si presenta senza alcun trattamento di brunitura (a differenza dell’intera meccanica dell’arma), il che fa dedurre che il progettista voleva conservare le doti di scorrevolezza offerte dall’acciaio lucido.
Dettaglio importante è la testa dell’otturatore, regolabile in modo tale da consentire la corretta regolazione dell’HEAD SPACE direttamente sul campo, utilizzando solamente la particolare chiave fornita in dotazione.
La manetta è molto corta e dritta, a differenza della versione da cecchino che è più lunga e ricurva per consentire l’installazione dell’ottica.
Un dato curioso è che questo otturatore presenti una sicura azionabile a mano, che si aziona tirando indietro e ruotando verso sinistra la parte posteriore dello stesso otturatore, facendola bloccare sul castello, inibendo così l’azionamento del percussore. Questo congegno rimase sconosciuto per molto tempo a tantissimi soldati russi.
Caricatore
Il caricatore è semplicemente un contenitore fisso (4) che sfruttando un congegno elevatore spinge le cartucce in alto in posizione di caricamento. La sua capacità è di 5 cartucce ed ha la possibilità di essere scaricato completamente dalla parte inferiore sbloccando il pulsante di ritenuta. In questo modo il caricatore si apre e fa cadere le cartucce.
Per abbreviare i tempi di caricamento e quindi evitare di inserire le cartucce una alla volta, esistono delle lastrine in lamiera che si inseriscono in un’apposita fresatura che funge da guida. Con la mano si spingono in basso le 5 cartucce (precedentemente infilate nella lastrina), che si vanno a posizionare in ordine monofilare nel caricatore.
Il gruppo di scatto (23-24) è situato nella parte inferiore della meccanica dell’arma.
Calcio
La struttura del calcio è in legno massello e risulta molto robusta in tutte le situazioni. Il legno impiegato nella maggior parte dei fucili è quello di betulla artica ed è lo stesso utilizzato per la realizzazione del copricanna. Esso risulta poco sensibile alle variazioni climatiche.
Sia nel calcio a pala, che nella parte inferiore dell’astina, sono presenti due asole per il fissaggio della cinghia di trasporto, denominato “Sistema Dog Collar”.
La finitura, molto gradevole alla vista, è realizzata tramite una verniciatura protettiva in gomma lacca.
La parte terminale del calcio è dotata di un calciolo (15) in acciaio brunito su cui viene stampigliato uno dei numeri di matricola.
Canna
La canna è ottenuta mediante una lavorazione di brocciatura, ovvero le rigature vengono effettuate una per volta per mezzo di una broccia, e presenta 4 rigature destrorse con lunghezza pari a 730 mm.
Per quanto concerne i diametri di foratura bisogna affermare che non esiste uno standard esatto, benchè alcune canne arrivino a misurare dai 311 ai 316 millesimi di pollice.
In un alloggio sotto la canna e lunga quanto essa, è avvitata una bacchetta di pulizia; la si può utilizzare combinandola con gli accessori in dotazione per la manutenzione ordinaria.
Organi di mira
Gli organi di mira (21-19) sono costituiti da una tacca di mira e da un mirino. La tacca di mira è montata su un sistema graduato su una scala metrica tarata da 100 a 2000 metri; essa scorrendo si solleva o si abbassa, modificando l’alzo dell’arma. Nei primi modelli questo congegno era tarato in “ARSHIN“, antica unità di misura russa.
Il mirino è formato da un piolo, protetto da un anello robusto ed è montato su un supporto riportato sulla canna.
KIT MOSIN-NAGANT 91/30
Il kit del Mosin-Nagant viene fornito in una pratica doppia custodia in cuoio allacciabile alla cintura. In essa sono contenuti:
- un particolare serbatoio diviso a metà avente due aperture. In una metà è presente una soluzione alcalina, mentre nell’altra metà c’è dell’olio lubrificante
- un tappo protettivo da applicare sulla volata della canna (muzzle protector)
- uno scovolino per la pulizia (cleaning jag)
- uno strumento-chiave a “T”, che serve a comporre lo scovolino (cleaning rod)
- un particolare strumento metallico piatto, avente un’estremità che funge da cacciavite, e un lato dentato che serve a misurare il corretto Head Space.